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Le Marche, come ogni regione d’Italia, ha i suoi detti e proverbi.

Alcuni possono risultare volgari o dialettalmente suonare offensivi, ma non è del tutto vero.

Certo ci sono modi di dire che nelle Marche potrebbero suscitare un po’ di indignazione.

Ma le radici a cui siamo legati fanno parte di noi stessi e ci acocmpagnano, bene o male, nella nostra vita quotidiana.

Non importa che siate una persona distinta e raffinata, il dialetto dei vostri nonni e antenati prima o poi uscirà fuori.

In quest’ultima creazione Bear Boz ho voluto omaggiare la mia regione, le Marche appunto, unendo due modi di dire della mia terra.

Nasce così “Ce senti cerqua, kettellukki” in omaggio alle mie Marche.

L’espressione dialettale “Ce senti cerqua” di per sè non richiede una spiegazione, fa parte del vissuto, specilamente per  chi è cresciuto nelle Marche.

La quercia, albero secolare, forte, maestoso, in un certo senso sembrerebbe invincibile.

Pensate al boscaiolo di un secolo fa, con i suoi mezzi manuali, impiegava tempo e molte energie per procurarsi la legna da questo albero.

Perciò, dopo tanto sforzo nell’abbattere questo maestoso albero, era del tutto spontaneo affermare: Allora, chi ha vinto, “Ce senti cerqua?”.

Questa espressione sostanzialmente è la forma liberatoria di affermare una soddisfazione dopo aver raggiunto un successo costato molta fatica.

La seconda espressione “Kettellucchi” è una reinterpretazione della frase “Cosa allucchi” in uso nelle Marche.

Alluccare principalmente significa urlare, gridare con rabbia o sbraitare.

Di solito gli anziani dalle mie parti fuori dal bar, intenti a giocare a carte, riprendono i bambini che giocano chiassosamente con la frase “E basta, che ve allucchete?”.

Tornando alla creazione Bear Boz, nelle stanghette laterali in legno sono riportate le due tavole “Ce sinti cerqua” e “Kettellucchi”.

Come sempre, smontate prima le stanghette degli occhiali in legno, disegno a mano libera gli elementi che andranno a comporre la creazione.

Una volta finito, pirografo alla mano, inizio a ripassare i controni fatti a matita.

Infine, riempio gli spazi colorati con un’abbondante dose di pirografo ed il gioco è fatto.

Spero di sfoggiare al più presto questa nuova creazione, magari a qualche sagra di paese nelle Marche al grido di “Ce senti cerqua” e “Kettellucchi”.

Tutti gli occhiali su cui lavoro, sono conformi alla Direttiva Europea 89/686/CEE secondo la norma EN 1836 2005/A1:2007 Occhiali da sole destinati ad uso generale con lenti polarizzate UV 400.

Ti piace questa creazione e vuoi avere maggiori informazioni?

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